Simona

Simona con i bambini di Shalom

Fare volontariato a Shalom, cambia la vita!

Oggi, dopo essermi relazionata con persone afflitte da insoddisfazione, insicurezza e ansia, ho deciso di raccontarvi la mia esperienza di Volontariato in Kenya, presso l'orfanotrofio Shalom Home.

Com'è nata questa esperienza?

Nel 2024 mio fratello Davide, ha deciso di vivere un'esperienza di volontariato, senza sapere che anche per me era un sogno che volevo realizzare. Sogno chiuso in un cassetto, perché mai avrei pensato di poterlo vivere, per motivi di salute. Quando tutto è stato risolto, grazie all'attenzione dei medici, non ci ho pensato due volte ad acquistare Il biglietto aereo per l'Africa.

La vita in orfanotrofio.

Arrivati a Shalom, siamo stati accolti come un Re e una Regina, aperti i cancelli d'ingresso abbiamo trovato circa 300 bambini, tutti in fila a cantare per noi, gettando petali di fiori, raccolti con entusiasmo, prima del nostro arrivo. Non mi sono mai sentita tanto importante per qualcuno, come in quel momento.

Il primo giorno a Shalom volevo capire come muovermi, sono stati i bambini a farmi comprendere subito cos’era importante: DONARE SORRISI.

Con il passare delle ore, e con sguardi del genere, le emozioni aumentavano, così cresceva la voglia di trasmettere affetto, abbracci, sorrisi, gioco e ascolto. La cosa meravigliosa, ho più ricevuto che dato!

Dal lunedì al sabato vanno a scuola e a turni durante la giornata fanno le “faccende domestiche”; puliscono, riordinano le stanzette, cambiano le divise scolastiche e lavano. Non esistono lavatrici e vedere bimbi di 4 anni, lavarsi da soli i vestiti in una bacinella, vi assicuro che fa riflettere.

La domenica si gioca, c'è chi rincorre il copertone di una bici, chi balla e chi semplicemente ha bisogno d'affetto e si accolla in braccio.

Ogni giorno alle 7, prima delle lezioni scolastiche, vanno a messa. Il credo della divina provvidenza, gli dona speranza per un futuro migliore.

Mentre i bambini sono a scuola, il nostro aiuto materiale può iniziare. Abbiamo imbiancato, pulito, riorganizzato stanze, creato File excel per la gestione dei costi e costruito macchinine con bottiglie di plastica vuote. Tutto questo dando attenzione ai bebè e ai più grandi aiutandoli a mangiare il solito riso e fagioli.

È una esperienza da ripetere?

Mille volte si! Infatti sono tornata nel 2025, sempre con mio fratello e la mia cara amica Viviana.

Le emozioni non sono mancate nemmeno quest'anno, ma la consapevolezza della realtà è stata maggiore. Sono bambini orfani o con genitori estremamente “problematici”, provenienti da realtà per noi inimmaginabili.

La sensibilità dei bambini e dei ragazzi è unica.

Come Padre Francis, possa aver educato tante anime in modo così splendido, arricchendole di valori, ancora non riesco a spiegarmelo.

L'ultimo giorno per salutarci, hanno organizzato con cura spettacoli musicali, consegnando lettere di ringraziamento ricche d'amore. In quel momento pensi solo ad una cosa: non voglio lasciarvi ma tornerò.

Servono dei requisiti per far volontariato?

Secondo il mio modesto parere, non ci sono dei veri e propri requisiti, bisogna avere uno spirito di adattamento molto alto, mettere in discussione i propri preconcetti e accettare una visione completamente diversa della realtà.

Ora inizio a preparare le mie valigie per tornare a Shalom, pensare a cosa portargli per renderli felici mi dà gioia!

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Matteo